Italia / Percorso a tema

La Seconda guerra mondiale nella Valle del Serchio e Garfagnana

89.56 km

Percorso a piedi

Condividi


L’itinerario storico ripercorre i principali luoghi della memoria situati nella Valle del Serchio e nella Garfagnana, in provincia di Lucca, fino a giungere al Passo delle Radici e al confine con l’Emilia-Romagna in un percorso che si snoda fra luoghi di internamento, musei, fortificazioni, cippi, monumenti e targhe.

La presenza della Linea Gotica e l’occupazione tedesca segnarono l’area lucchese compresa tra la Valle del Serchio e la Garfagnana nel periodo settembre 1943 - aprile 1945. Il territorio fu profondamente modificato con l’edificazione di strutture difensive, tutt’oggi conservate e visitabili, come casematte, gallerie, muri anticarro e fortificazioni. I corpi armati tedeschi e fascisti organizzarono rastrellamenti, arresti, deportazioni e provocarono stragi di civili e di partigiani; a questi episodi si unirono prima gli intensi bombardamenti e cannoneggiamenti alleati, poi le battaglie per conquistare posizioni sulla Gotica che causarono vittime e modificarono la vita quotidiana della popolazione civile. Il ruolo della Resistenza – in lucchesia particolarmente attiva con l’«Esercito di Liberazione Nazionale XI Zona Militare Patrioti» comandato da Manrico Ducceschi - fu efficace nel contrastare i nazifascisti sia militarmente, attraverso azioni armate, sia strategicamente, attraverso atti di sabotaggio e servizi informativi agli angloamericani.

Il percorso parte dal museo della Memoria di San Giusto di Brancoli, recentemente rinnovato, che ospita materiali, documenti e fotografie. Si giunge poi alla tomba di don Aldo Mei - tumulata presso la chiesa di San Pietro Apostolo a Fiano di Pescaglia -, partigiano e martire della Resistenza: in una teca di vetro è conservata la sua maglia insanguinata, il suo cappello e i suoi occhiali. Dopo qualche chilometro, Borgo a Mozzano rappresenta un caso unico nel percorso poiché è possibile visitare il Museo della Memoria, le fortificazioni della Linea Gotica, il ponte del Diavolo - risparmiato dalla distruzione -, il cippo del campo di lavoro di Socciglia e il cippo al partigiano Pietro Pistis, ex soldato sbandato sardo ucciso durante il tentativo di far esplodere un ponte ferroviario. Risalendo la Valle del Serchio si arriva a Bagni di Lucca, dove l’ex albergo Le Terme, oggi in decadenza, fu sede di un campo di concentramento per ebrei. Sommocolonia è il borgo maggiormente colpito dall’operazione Wintergewitter, un tentativo dell’esercito tedesco di indebolire le postazioni alleate. Prima di raggiungere Castelnuovo, dove sono stati collocati cippi e targhe, segnaliamo la presenza nella frazione di Palleroso del Sacrario ai caduti della Repubblica Sociale Italiana, meta di pellegrinaggio di estremisti di destra. Infine, nell’ascesa verso il passo delle Radici incontriamo il ponte al partigiano Attilio Vergai e il cippo in memoria di due donne uccise dallo scoppio di una mina.

Siti e storie lungo il percorso