Italia / Monumento

Lastra, targa e ponte in ricordo del partigiano Attilio Vergai


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Attilio Vergai fu un protagonista della Resistenza garfagnina. Ex podestà di Villa Collemandina, dopo l’Armistizio collaborò coi partigiani ma fu catturato nel febbraio 1945 da bersaglieri della Repubblica Sociale Italiana. Morì a causa di un bombardamento alleato durante il trasferimento in un carcere.

Attilio Vergai nacque a Corfino il 15 agosto 1895 da una famiglia locale benestante. Si arruolò nella Prima guerra mondiale e fu catturato dagli austriaci dopo la disfatta di Caporetto. Nel dopoguerra, si laureò in giurisprudenza e svolse la professione di avvocato. Sotto il Regime Fascista nel 1927 fu nominato podestà del comune di Villa Collemandina (Lu); promosse la costruzione di un ponte sul torrente Corfino, un’opera di alta difficoltà ingegneristica, per fornire il proprio paese di una efficiente rete di comunicazione e collegarlo a Canigiano attraverso la statale 48. Poco dopo l’inaugurazione, nel 1933, Vergai divenne direttore di una filiale della Cassa di Risparmio di Lucca e lasciò il suo ruolo di podestà.

Dopo l’8 settembre 1943 entrò in contatto con un gruppo di partigiani attivi nel borgo di Campaiana, alle pendici della Pania di Corfino, sotto la guida del professore Carlo Del Bianco che persuase numerosi giovani lucchesi a rifiutare la chiamata alla leva della RSI e a radunarsi in Garfagnana per combattere il nazifascismo. Vergai coordinò e curò l’assistenza a militari alleati, in particolare inglesi, fuggiti dai campi di prigionia fascisti. A fine estate 1944 entrò in conflitto con le Brigate Nere che tentarono di prelevare il denaro custodito nella banca da lui diretta: nascose i soldi e riuscì a inviarli a Lucca, già liberata. Fu tra i fondatori del CLN comunale, presieduto dal figlio Giovanni, e ricoprì il ruolo di informatore militare in un plotone dell’Esercito di Liberazione Nazionale XI Zona Militare Patrioti.

Il 27 febbraio 1945 fu arrestato da un reparto di bersaglieri della RSI. Portato in carcere, evitò di parlare nonostante le torture. Dopo un mese fu spostato a La Spezia, dove si persero le sue tracce. L’ipotesi più accreditata asserisce che, durante una traversata di trasferimento verso Genova, il suo barcone venne colpito da un bombardamento di aerei alleati, uccidendolo.

Nel dopoguerra ottenne il riconoscimento di partigiano. A lui fu intitolato il ponte sopra il torrente Corfino e il 3 agosto 1952 una lastra marmorea in suo ricordo venne posta sulla parete della pendice rocciosa in prossimità dell’accesso al ponte. Il 5 agosto 2015 gli è stata dedicata un’ulteriore targa nell’ambito del progetto “I luoghi della Memoria”.

Via Grotte, ponte Attilio Vergai, 55030