Italia / Percorso a tema

Da Pistoia a Marzabotto lungo la Porrettana

71.14 km

Percorso a piedi

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L’itinerario storico ripercorre i principali luoghi della memoria situati fra Pistoia e Marzabotto prendendo come punto di riferimento la strada statale 64 Porrettana. Lungo il percorso è possibile incontrare memoriali, monumenti, cippi, targhe, sentieri, parchi e sacrari.

La guerra totale e la presenza della Linea Gotica segnarono il territorio compreso fra Pistoia e Marzabotto, lungo la strada statale Porrettana, dal settembre 1943 all’aprile 1945. L’occupazione da parte delle truppe tedesche, coadiuvate dai membri della Repubblica Sociale Italiana, provocò rastrellamenti, stragi, deportazioni che si unirono a una profonda opera di modificazione del territorio, con l’edificazione di strutture difensive nell’Appennino Tosco-Emiliano per rallentare l’avanzata alleata verso il Nord Italia durante le fasi finali della Seconda guerra mondiale: bunker, gallerie, trincee e fortificazioni sono visibili ancora oggi. 

Il ruolo della Resistenza fu efficace nel contrastare sia militarmente, attraverso azioni armate, sia strategicamente, attraverso atti di sabotaggio e servizi informativi agli angloamericani, le attività promosse dai nazifascisti. Al contempo, la popolazione civile subiva le incursioni aeree alleate che avevano come principali obiettivi quelli di distruggere le linee di comunicazione e le aree industriali, ma che causarono migliaia di vittime civili. Registriamo una forte cesura nel momento del passaggio del fronte, fra l’estate e l’autunno 1944: l’8 settembre fu liberata Pistoia, a inizio ottobre Porretta Terme. Gli angloamericani giunsero entro i confini di Vergato quando arrestarono la loro avanzata che riprese nella primavera successiva, segnando di fatto la nascita della «terra di nessuno» fra i due fronti contrapposti. Lungo la Porrettana furono protagoniste sia le truppe coloniali dell’esercito alleato, in particolare quelle sudafricane, sia quelle brasiliane che strinsero profondi legami con gli abitanti locali sfociati in alcuni matrimoni. 

Nel dopoguerra furono inaugurati cippi, monumenti, targhe, strade, memoriali, sacrari, sentieri, parchi in ricordo di quanto avvenuto durante la guerra e in modo da depositare un luogo fisico di memoria storica nel tessuto urbanistico e sociale. Mantenere vivo il ricordo di determinati eventi rappresenta un invito alla riflessione personale e collettiva, a conferma che la memoria non può risolversi solo in appuntamenti occasionali e celebrativi, ma deve costituire parte integrante della vita quotidiana della popolazione.

Siti e storie lungo il percorso