Italia / Monumento

Largo Della Memoria


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A Campagna, il 17 settembre 1943 due grossi aerei americani hanno sganciato i propri ordigni.

Durante i giorni dell’operazione Avalanche tutta la costa salernitana ha subito ingenti bombardamenti: Eboli e ancor più Battipaglia erano state prese di mira, per cui la maggior parte della popolazione era fuggita in luoghi considerati più sicuri, e tra questi c’era Campagna, comune della provincia salernitana, confinante con Eboli, che presentava il vantaggio di non essere distante dalla Piana del Sele e nello stesso tempo ben difesa, perché circondata dalle montagne. A Campagna, il 17 settembre 1943 due grossi aerei americani hanno sganciato i propri ordigni.

I bombardamenti colpirono alcune zone del paese, tra cui lo slargo del Municipio. Le bombe si abbatterono sulla folla in fila per ricevere la razione di pane: gli aerei alleati lasciavano dietro di loro una dolorosa scia di sangue. Si contano più di centosessanta morti, e a ciò si aggiunga che i soccorsi non furono tempestivi per la confusione generata dalle azioni belliche. Fondamentale, in quelle ore, è stato l’intervento dei medici ebrei, già internati nel campo di Campagna, protagonisti di un momento tragico, in quanto essi si adoperarono per aiutare i civili colpiti. Quell’episodio tragico è stato raccontato da uno dei due medici molti anni dopo, Chaim Pajes, in un’intervista rilasciata a Judith Goodstein e Carlotta Scaramuzzi, per la rivista Il Sapere nell’ottobre del 2002.

Questa immane tragedia è ricordata nel luogo principale dove essa avvenne con un memoriale dedicato alle vittime, dove ogni anno vengono ricordate attraverso una celebrazione istituzionale.